18 maggio 1998: in occasione dell’introduzione della pubblicità comparativa in Italia, Acqua Mangiatorella esordisce da subito con questa forma di comunicazione per “sfogare”, almeno una volta, la propria superiorità di prodotto nei confronti delle marche concorrenti, dotate di una share of voice molto più estesa (grazie a budget plurimiliardari — in Lire — e a un mercato più vasto). L’interpretazione controversa della nuova normativa, però, con la clausola del divieto di “sfruttamento del nome altrui”, induce cliente e agenzia a usare l’escamotage dell’iniziale al posto del nome intero per ognuno dei concorrenti citati (“L” sta per Levissima, “S.B.” per San Benedetto, etc.): la notorietà delle altre marche presso il largo consumo consente comunque di raggiungere gli obiettivi di comunicazione. E la campagna viene consegnata agli annali statistici come “prima in Italia”.

Otto anni dopo (luglio 2006), il famoso mensile Focus cita la campagna-record in un articolo sulla pubblicità comparativa italiana.